Otium, Negotium e la necessità di saper equilibrare i ritmi per il nostro benessere
il punto di vista del counselor
La cultura odierna tende a condannare la guerra in ogni sua forma, tanto che anche a livello personale siamo sempre più a disagio nel vivere e gestire le situazioni di conflitto. Ma fino a che punto è giusto mediare? Qual è il confine tra pazienza e paura, comprensione e rassegnazione, saggezza e perdita della dignità?
autonomia e un crescente senso di responsabilità rispetto alla direzione da dare alla propria vita. questi i valori di un vero percorso di crescita personale
Ci sono incontri emozionanti nella vita e non sempre si tratta di persone. A volte ci si innamora anche di un’opera d’arte che ti azzera la parola ed i pensieri e ti trasporta in un’altra dimensione: il Viaggio iniziatico dell’Eroe nel Fregio di Beethoven.
La creatività come possibilità di esprimere liberamente se stessi…intuire, inventare, immaginare, per produrre qualcosa di nuovo, frutto sia dei nostri processi cognitivi che di emozioni, sensazioni, desideri, visioni. Ciò avviene solitamente quando ci consentiamo la Libertà di dare maggiore centralità alla parte analogica in noi… così ci insegnarono i Surrealisti
Nasciamo buoni, come sosteneva Rousseau ed è l’ambiente a corromperci, oppure anche la cattiveria fa parte del nostro corredo di vita? O forse siamo buonisti, per bisogno di conformarci alle aspettative e ai modelli esterni anche quando non ci rappresentano pienamente? E infine cos’è la cattiveria? Un’energia pericolosa da cui stare alla larga o una parte misteriosa ed imprescindibile della nostra natura con cui fare conoscenza?
Il processo creativo, con il ruolo centrale dell’intuito, fa parte delle nostre potenzialità… di ognuno di noi… e se la logica spesso ci porta a credere che non ci siano possibilità alternative, che l’esperienza ci ha già mostrato l’inevitabilità di certe conseguenze, l’immaginazione ci potrebbe aprire ad approcci diversi…
Chi di noi ama i conflitti? Spesso li consideriamo distruttivi e facciamo di tutto per evitarli, lasciando perdere o cercando una conciliazione. A volte un contrasto è un messaggio in sé, un aspetto su cui fermarsi a riflettere e ad ascoltare, le ragioni dell’altro e le nostre, per poi scegliere. Che fare quando sono inconciliabili? Mantenere il punto e scendere in campo talvolta si rende necessario per ristabilire confini o riaffermare se stessi, ecco che allora il conflitto diventa illuminante per rimettere a fuoco principi non derogabili e non confondere la mediazione con il quieto vivere, la ricerca dell’equilibrio con la resa.
provando ad essere più presenti ed attenti, nel qui ed ora, innanzitutto dedicandoci più spazio, potremmo imparare a nutrirci, scegliendo cosa troviamo più nutriente ed appagante per noi, e a prenderci cura di noi stessi evitando ciò che può diventare dannoso a lungo andare…
Dopo ciò che accaduto a Parigi non posso fare a meno di ascoltare il profondo turbinio interiore e riflettere su quanto ci abbia scosso tutti, sollevando emozioni contrastanti su ciò che rimane dopo un evento traumatico e nel confronto con la paura.
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