“Per crescere nell’arte, occorre amarla. Se ami, cresci anche come persona”. Pablo Veron si racconta
Tag: bellezza
Tra la frivolezza e la noncuranza della propria immagine, c’è sicuramente una via di mezzo che può prendere mille forme, a seconda di chi la percorre
un inno alla vita
Ti amo” significa “mi amo a stare con te”, un amore rivolto a noi stesse. Non è egoismo. Gli egoisti non si amano per niente…
Sta a noi, solo a noi, aprirci al Bello. E come fuori, così dentro: più Bello portiamo ai nostri sensi, meno ci sentiremo grigi e più saremo bendisposti verso l’altro. Il detto “l’appetito vien mangiando” nasconde la verità della nostra natura, che reagisce a seconda di quanto e come viene sollecitata
Il Quarto Giovedì di Novembre, in America, si festeggia il Ringraziamento, festa nota soprattutto per quel menù che prevede lo sterminio dei tacchini. Non è facile ignorare questo particolare deprecabile ma se andiamo oltre e guardiamo all’essenza, la festa appare meravigliosa con il suo celebrare[…]
ll Sorriso è un tatuaggio naturale che non provoca dolore e che non richiede la mano di terzi ma solo la nostra volontà…
Non esiste una terminologia ufficiale per definire ciò che abitualmente viene definito da consumatori e dagli stessi operatori come “ecobio”. Il termine “ecobio” è però entrato in uso per definire tutti quei cosmetici che non contengono petrolati, siliconi, peg, ppg, determinati tipi di conservanti e altri ingredienti vietati dai vari disciplinari di cosmesi “verde”. Facciamo un po’ di chiarezza…
La meraviglia è un dono, un sentimento puro, una tra le emozioni a noi più care eppure tra le meno caratteristiche del quotidiano. L’abbiamo conosciuta tutti, sin da bambini, quando era semplice farsi portare per mano e cogliere bellezza e incanto, il mirabile e lo straordinario anche nelle piccole cose. Perché ha sempre meno spazio nel mondo degli adulti? Cosa temiamo e a quali risorse stiamo rinunciando?
Il cielo arrossato dal tramonto, l’aria calda e avvolgente, il profumo di menta selvatica, ed io sono già avvinta, sin dall’atterraggio nel piccolo aeroporto di Nevsehir. Nessun panorama speciale ancora, solo qualche collina oltre la pista d’atterraggio, ma già la terra, protagonista sin da subito, comincia a parlarmi, toccarmi, tanto che anch’io voglio toccarla, nell’urgenza di sfiorare un albero, o di assorbirne l’essenza dall’aria che sa di rosso quanto lei.
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