Il cibo dei morti. Consapevolezza e rinnovamento

<3

Carissimi amici, spesso dimentichiamo il valore di certe festività. Abbiamo talmente paura di guardarci dentro e di contattare il lato oscuro di noi, che facciamo in modo di nascondere tutto dietro una risata o un divertimento forzato. Abbiamo perso cioè confidenza con l’ombra e con l’idea di morte, pertanto non conosciamo più cosa sia rinnovamento, visto che per rinascere occorre sempre prima morire. Morire a se stessi, per cominciare, come strategia efficace per ridimensionare l’ego, che vischiosamente ci cattura nelle sue trame, facendoci perdere una visione serena di noi e della quotidianità.

Novembre è un mese fondamentale che, come ci ricordano la tradizione o le nostre origini spirituali, ci prepara a rientrare in noi, come vuole l’inverno, la cui energia fredda ci invita a ritirarci, a riportare lo sguardo dall’esterno verso l’interiorità. Ci fa confrontare col bisogno dell’essenzialità, dell’eliminazione del superfluo e delle zavorre, per ricominciare a viaggiare leggeri verso una nuova fase della vita.

Onorare i defunti è un modo autentico per ricordare il passato e soprattutto la dimensione rarefatta, sottile dell’esistenza. Spesso le cose importanti sono quelle che non si vedono, non si toccano, eppure sono una presenza incisiva nella quotidianità. Come le persone in carne ed ossa, gli spiriti sono una parte di noi che si muove nel mondo. Rispecchiano la nostra natura, ci rivelano di noi la vulnerabilità, le paure, ma anche la sensibilità e la volontà di evolvere.

La tradizione popolare ci insegna a prenderci cura di questo momento. Non a caso ci invita a tavola con una consapevolezza diversa, proprio perché mangiare è il primo passaggio alchemico per trasformare la morte in vita. Tutto ciò che abbiamo colto, infatti, essendo frutto, è destinato a morire, ma ci regala energia e nutrimento sostanziali perché proceda la vita in noi. In questo eterno divenire, possiamo porci come automi, senza far attenzione alle porte che varchiamo, o essere consci del valore delle nostre azioni. Sceglierle, dando un senso ai nostri gesti.

L’invito che vi rivolgo è di attribuire un significato rituale ai vostri pasti in questo periodo, perché si rinnovi il vostro patto di alleanza con l’ombra.  Facciamo un piccolo excursus nel valore simbolico di alimenti tradizionali del momento

 

ZUCCA

Cominciamo col ricordarci la famosa zucca di Cenerentola di Charles Perrault che, per magia, grazie alla fata buona, si trasforma in un’eccellente carrozza. Questa fiaba, che è un’allegoria di una rinascita dagli inferi al cielo, riflette il simbolismo della zucca che, grazie ai suoi tanti semi, fin dall’antichità venne considerata sia in Occidente che in Oriente il simbolo della resurrezione dei morti. Ateneo riferisce di un culto particolare nella città greca di Sicione, in cui si adorava una Dea chiamata Kolokasìa Athenai. Siccome Atena è un altro nome della luna è evidente che la zucca sia sempre stata consacrata alla Dea Madre e simboleggi abbondanza e fecondità

MELAGRANA

Dualismo vita morte.  il frutto incarna perfettamente questo duplice significato: al suo interno è composta di molti semi, rivestiti di una succosa polpa violacea e sanguinolenta, tanto che ben presto le si legò l’idea di fertilità ed abbondanza. durante le feste in onore della Dea Demetra, le Thesmophoria, le ateniesi consumavano i frutti della melagrana, auspicio di prosperità e fertilità. I sacerdoti invece, non potendo consumare il frutto, incoronavano il capo con i rami della pianta. Persefone, prima di abbandonare il regno di Ade, scelse di mangiarne i chicchi. Fu proprio questo che la costringe ogni anno a discendere negli inferi e a regnare con il suo signore. Discendere negli inferi quindi per morire e poi rinascere…

CAVOLO

Il cavolo è sempre stato considerato un cibo adatto ad una mensa frugale. Per questo motivo lo si usa come sinonimo di una “cosa priva di valore” in molte comuni espressioni (non vali un cavolo….). Il cavolo ha ispirato anche un simbolismo funebre: un tempo nelle campagne “andar per cavoli” significava morire. A questo simbolismo si ricollega la credenza antica secondo la quale il cavolo avrebbe creato l’espulsione dei feti morti dal ventre materno, superstizione che sopravvisse fino all’inizio di questo secolo nelle zone agricole dove si dava acqua di cavolo alle gestanti che non compivano la gravidanza. E’ un alimento ricco di sostanze benefiche ma dalla digestione laboriosa e perciò non molto adatto ad una merenda, così quando si vuole sottolineare come qualcuno o qualcosa non siano adatti ad un ruolo o ad un luogo si usa dire: “Ci sta come un cavolo a merenda. Rappresenta il lavoro interiore ricco, nutriente, ma faticoso che occorre compiere con umiltà per affrontare la morte (avvizzimento) e rinascere.

FAVE (LEGUMI E SEMI)

Legumi e semi da sempre nascondono in sé il mistero della vita, vista la loro capacità di generare radici. Una delle convinzioni tradizionali era che le fave ( in particolare quelle nere) e contenessero le lacrime dei trapassati. Secondo Pitagora le fave nere celavano al loro interno le anime dei defunti, quindi il cibarsi di fave rappresenta un’ingestione dello spirito dei cari estinti. Le fave erano anche utilizzate per diversi rituali: per implorare la pace ai defunti consisteva nello spargere questi legumi sulle tombe; erano anche considerate “scaramantiche” si usava gettarsele alle spalle pronunciando le seguenti parole: “con queste fave, redimo me stesso ed i miei cari”.

GRANO (CEREALI)

il grano è il simbolo della vita e della fertilità. Ma per raccogliere il chicco di grano bisogna recidere la spiga – ucciderla – e il chicco solo dopo essere morto a sua volta sottoterra rinasce in una nuova spiga. Il grano dunque viene associato al tempo stesso anche alla morte e alla resurrezione e diviene il simbolo del continuo e incessante ciclo di morte e rinascita della natura. Nella tradizione mangiare il grano nel Giorno dei Morti ha assunto così, oltre che valore rituale, un valore propiziatorio per garantire continuazione alla vita e prosperità.

 

 

IL RITO

 

In questi giorni, come vuole la tradizione, a tavola si lascia un posto apparecchiato per i defunti. Tutto è un’offerta a loro

 

TU puoi scegliere di dare un senso particolare al  cibo che consumerai.

Porta la tua attenzione su ciò che mangi, sapendo che nutre il corpo e non solo.

Che i sensi siano appagati, proprio per apprezzare i doni della vita e celebrarla!

Ma che sia anche rinnovata la volontà di scendere nei tuoi inferi per morire e rinascere ogni giorno.

Un pensiero a chi ha lasciato il corpo e ora vive in altra forma e che mai dobbiamo dimenticare.

Un pensiero a te, che festeggi l’intenzione di non fermarti alle apparenze e che ogni giorno vivi tra due mondi

Commenti

  1. Emanuela

    novembre 7, 2013 at 8:25

    I pensieri “silenziosi” sono quelli che mi fanno, ogni giorno, affrontare la vita materiale un pò più tranquillamente. Ad oggi, quello che vedo e sento materialmente è tutta la mia vita, madre, famiglia, amore, passione, rispetto, tenerezza ma quello che non vedo più è altrettanto intenso e presente; rinnovo ogni giorno la presenza-assenza con un’ora di silenzio, che come dici tu, mi fa andare nei miei inferi per tornare a vivere più intensamente. Non è facile ma io, piano, piano sono riuscita a farlo.
    Che tutti potiate provare questo senso di rinascita.
    Buona giornata serena a tutte/i
    Emanuela

    • Zuleika Fusco

      novembre 7, 2013 at 10:16

      Cara Emanuela, grazie per la tua preziosa testimonianza. sono certa che il silenzio sia un bene prezioso proprio perchè ci rimette in contatto con la parte più profonda di noi e con una dimensione sottile che ci avvolge ogni giorno ma che non siamo più abituati a sentire. l’ombra è una risorsa, come il grande Jung aveva intuito, e , invece che temerla, dovremmo integrarla un po’ più nella nostra quotidianità…
      tanta buona energia e buon proseguimento di percorso

  2. nadia

    novembre 1, 2016 at 11:39

    Commossa e partecipe ti dico grazie

    • Zuleika

      febbraio 8, 2019 at 0:05

      Grazie a te per leggermi ❤️

Rispondi a nadia

Informativa Policy