COSA POSSIAMO FARE QUANDO SOFFRIAMO?
Il dolore non si supera. Si metabolizza, accettando di accoglierlo e sentirlo per come è, nella sua purezza, ma ricordandoci proprio nei momenti difficili che costituisce solo una parte della nostra vita, non tutta la nostra vita
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una lettera aperta da anima ad animus, perchè la crisi diventi opportunità di crescita e rinnovata allenza
Se nutrirsi è sinonimo di vivere come di relazione, sarà necessario imparare ad avere una relazione equilibrata prima di tutto col cibo. Pertanto imparare a prendersi cura di sé attraverso il nutrimento diventa un percorso di autonomia affettiva
Per essere liberi occorre prima di tutto sapere chi siamo, quali sono i nostri gusti, i valori che ci ispirano, il progetto che vorremmo realizzare. Ma libertà è anche la capacità di stare con le piccole cose e di goderne nell’attimo presente. Saper apprezzare… cogliere il prezioso senso del tempo. Chi è libero, onora e rispetta la libertà altrui, lasciando al prossimo il piacere e la responsabilità delle sue scelte….
Essere se stesse senza frenesie o ansie. Comprendere che la propria Bellezza risiede nelle signorilità dei propri comportamenti e nell’eleganza dei piedi. Far sentire l’altro a proprio agio, ma anche saper dire con garbo ‘no’. La signora del tango non scende a compromessi, cerca un punto d’incontro. Non si mostra esageratamente. Assapora le atmosfere, ne ricava piacere per l’anima, offre la sua qualità
il cuoco, come il mago, purifica e trasforma, sacrifica e onora, festeggia. Chiunque si dedichi a cucinare con costanza comprende che la cucina preveda riti, preparazione, organizzazione e conoscenza di leggi universali precise. Per trasformare un alimento in un pasto, infatti, occorrono dedizione e amore, ma soprattutto la disponibilità a esplorare tante parti di noi, da quelle più accoglienti e pacifiche a quelle più aggressive…
la parola può essere un’azione e delle più raffinate, se le riconosciamo il valore che merita. Ribadisce il nostro sentire, diventa un ponte importante tra la nostra interiorità e il mondo del nostro interlocutore, creando quell’incanto che si chiama confronto e che può evolvere in autentica condivisione…
La percezione di solitudine è frequentemente un inganno dell’ego, che nasconde al mondo una reale ferita, amici mei! È una forma di chiusura un po’ snob, che altera il gioco delle parti. Ci teniamo isolati e pensiamo di non essere compresi, attribuendo al prossimo una grandissima responsabilità, ma il senso di vivere è l’apertura all’altro per confrontarsi e crescere
Lettera da Demetra. L’archetipo della madre interiore, quella parte di noi che porta nella nostra vita l’accudimento, la creatività, la qualità del tempo
La dimensione onirica… Quando impariamo a dare fiducia al nostro inconscio e a muoverci con disinvoltura tra i simboli che evoca aumenta la nostra abilità di osservare lucidamente ciò che accade nel quotidiano, di indirizzare verso scelte consapevoli la nostra vita, di accudire e guarire noi stessi
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